Concorsi

PALAZZO DEL CINEMA DI LOCARNO . RITORNO AL FUTURO . 2013

Collaborazione presso studio Atelier acm sa www.atelieramc.com

Progetto partecipante
Progettisti: Atelier amc (Lugano) con il gruppo composto da Arch. Miriam Bodino, Marco Ceser, Sandro Sticca

La descrizione del progetto e più immagini sono disponibili presso il sito sopra indicato.

© atelier amc
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RIQUALIFICAZIONE AREA ANTISTANTE TEATRO MILANOLLO . SAVIGLIANO . ATTRAVERSAMENTI . 2012

3° classificato
Progettisti: Arch. Andera Beccaria, Miriam Bodino, Andrea DelPiano, Enrico Boffa, Eva Goldsmith
Pubblicazionehttp://europaconcorsi.com/projects/203335-Riqualificazione-area-antistante-il-civico-teatro-Sorelle-Milanollo-Savigliano


Presupposto iniziale di questo lavoro è che oggi non sia più sufficiente immaginare il progetto dello spazio aperto come un semplice esercizio di arredo. Il progetto di uno spazio aperto qualsiasi può quindi diventare un utile pretesto, una lente che consente di osservare “da vicino” problemi con riverberazioni più ampie. Guardare a piazza Turletti significa costruire una riflessione sull’intero sistema degli spazi aperti di Savigliano, sul loro modo di partecipare alla definizione e connotazione del contesto urbano, sul loro funzionamento.
Punto centrale di questa strategia è il progetto dei percorsi. Come si è detto Piazza Turletti è un luogo che viene prevalentemente attraversato, in cui la dimensione del flusso pedonale e carrabile prevale su quella dello “stare”.
Il nostro progetto propone quindi un nuovo disegno relativo alle forme del suolo che rinuncia alla presenza del muro che oggi la divide in due “ritagli”: crediamo infatti sia sufficiente ridefinire ciò che è “piazza” e ciò che è “strada” per restituire qualità a questo luogo e che questa operazione debba partire da una rimessa in discussione generale dell’area. Il lavoro si fonda su alcune semplici mosse. Viene in primo luogo individuata una dorsale di attraversamento che collega l’archivolto di via del Teatro con l’imbocco di via Assietta. Tale collegamento diventa elemento strutturante di un insieme di spazi pedonali pavimentati che nascono da un processo di “asciugatura” delle superfici dedicate al traffico degli automezzi e dalla definizione di due grandi piattaforme attrezzate utili a ripensare l’accesso al Teatro Milanollo e a disegnare un basamento (con isola ecologica e portabici) alla cancellata con siepe a sud della piazza. La carreggiata attuale non subisce modifiche sostanziali mentre viene ridefinita la collocazione dei parcheggi. Ciò che non è strada o luogo per la sosta diventa immediatamente luogo pedonale. Tale passaggio netto viene sottolineato dalla presenza di diversi modi di trattare la pavimentazione: la dorsale e la rete degli spazi pedonali vengono realizzati alternando lastre di pietra di luserna e corsi di blocchetti in porfido, le carreggiate stradali in conglomerato “tipo Levocell” con inerti a vista disposto a fasce. Per le piattaforme viene previsto sempre l’utilizzo del medesimo conglomerato, ma con una diversa colorazione e con una trattazione monolitica delle superfici. La forma delle attrezzature di spazi pedonali e carreggiate nasce dalla tessitura proposta nel disegno al suolo: su alcuni corsi di pietra vengono disposte panchine della stessa larghezza in cemento bianco colorato in pasta, mentre il nuovo sistema di illuminazione viene realizzato a terra, inserendo corpi illuminanti di forma quadrata nella sequenza di blocchetti in porfido.
© mb . tavola 1
© mb . tavola 2

© mb . planimetria
© mb . vista d'insieme

© mb . AttraverSamenti
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PREMIO DI LAUREA "ENRICO AUGELLI" IV EDIZIONE . 
2012

Vincitori ex-equo
Progettisti: Miriam Bodino, Fabio Colucci
Pubblicazionehttp://www.esteri.fp.cgil.it/augelli/premio_augelli_IV_edizione.htm


Il Premio “Enrico Augelli” è promosso dalla FP CGIL Coordinamento Esteri e realizzato con la Facoltà di Scienze della Comunicazione della Sapienza, per mantenere vivo il ricordo del collega Enrico Augelli, e dare continuità al suo impegno professionale e sociale per lo sviluppo dei Paesi più poveri. Il premio è infatti destinato alla migliore tesi di laurea specialistica, di perfezionamento post-lauream (dottorato o master) per l’approfondimento di tematiche relative alle economie e alle società dei Paesi in Via di Sviluppo, ai loro rapporti con i Paesi industrializzati e le Organizzazioni internazionali e multilaterali, ai processi di comunicazione in ambito dei Paesi in Via di Sviluppo stessi. Saranno considerati con particolare interesse gli elaborati contenenti proposte per lo svolgimento di attività relative ad iniziative in corso di realizzazione nei Paesi in Via di Sviluppo.
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UN CUORE VERDE PER PERUGIA. PREMIO DI ARCHITETTURA FBM . 2007


Menzione
Progettisti: Miriam Bodino, Alessandra Galbiati, Angelo Marelli, Davide Roth, Massimiliano Petrucci 
Collaboratori: Andrea Vannini
Pubblicazionehttp://europaconcorsi.com/projects/24994-Un-Cuore-Verde-Per-Perugia

Il progetto proposto è il risultato di una serie di riflessioni affrontate dal gruppo non solo sul rapporto dell’intervento con il contesto urbano, ma anche sulle sue relazioni a livello paesaggistico. Abbiamo concluso come, in assenza di importanti punti di riferimento architettonici, potessimo confrontarci direttamente con il movimento del territorio collinare ed instaurare con esso un dialogo. Abbiamo cercato di creare quindi un’eccezione, dotata di una forte immagine, e quindi di una propria identità, per poter diventare una nuova centralità, nuovo punto di riferimento per i cittadini. Identità e centralità, immagine e riferimento, spazio e superficie, ordine e caos; tutte parole chiave, a volte in aperto contrasto tra loro, insite in quello che è diventata l’idea progettuale finale.
L’idea di creare un luogo, ovvero uno spazio tridimensionale, che possa ridursi a un insieme di superfici semplici, ci ha portato ad adottare come modulo la figura triangolare. Questa viene dapprima usata come elemento base di una maglia generatrice regolare e successivamente si evolve in un insieme di piani relazionati tra loro per creare uno spazio complesso.
Non sono i pieni a definire il vuoto, sono i vuoti a definire il pieno. L’intervento parte quindi dalla progettazione degli spazi aperti che diventano luoghi di percorso o di stasi, di spettacolo o di gioco, di relax o di relazioni interpersonali, che articolandosi permettono la creazione di funzione private e pubbliche. Parte di questi percorsi sono rialzati e permettono alle persone di sollevarsi rispetto all’immediato intorno e di avvicinarsi al più vasto contesto offerto dal paesaggio collinare circostante. Questo insieme di dislivelli crea una superficie che cinge l’area, dandone una unitarietà formale e d’uso per una parte, e per l’altra ribaltando la classica funzione dell’elemento copertura, non più trattato come semplice completamento di un edificio, ma come struttura base per la configurazione del progetto intero. (descrizione © davide roth CSRA)

© mb . modellino scala 1 . 1000 . articolazione degli spazi a definire una nuova centralità
© mb . tavola 1 prima fase
© mb . tavola 2 prima fase
© mb . approfondimenti seconda fase
© mb . sezioni prospettiche seconda fase